trascrizione
del patto di retrovendita, non del patto di riscatto
Not.
Giuseppe Pappalardo, chiede
gpappalardo@notariato.it
Not. Petrelli sostiene che il patto di retrovendita (con obbligo a
contrarre per entrambe le parti o del solo odierno acquirente) va
trascritto autonomamente quale contratto preliminare ricevuto da notaio.
Se l'opinione, come mi pare, fosse esatta, nel caso di patto di riscatto,
non avremmo una situazione simile se non identica?
Not. Ugo
Bechini, risponde
No, perche' il riscatto interviene sulla fattispecie originaria,
risolvendola, mentre la retrovendita e' una vicenda traslativa autonoma.
Sulla trascrizione del patto di retrovendita non avrei dubbi, cui
aggiungerei probabilmente tutti i contratti di leasing immobiliare, che recano
un impegno a trasferire qualitativamente non dissimile da quello contenuto nei
patti di retrovendita.
Non mi raccapezzo invece sui patti di retrovendita a
validità ultratriennale. L'applicazione di norme dettate per tutt'altro
contesto mi pare produca un pasticcio senza capo ne' coda:
che mi rappresenta un rapporto di tipo obbligatorio tutelato da una
trascrizione solo per una parte della sua durata (2645bis, c.3), lasciando
cosi' scoperto il periodo piu' distante nel tempo e quindi potenzialmente
foriero di maggiori complicazioni?
E' possibile ripetere la trascrizione?
Parrebbe di no, od almeno ci sono robusti dubbi. Ed in ogni caso c'e'
il sospetto che si tratterebbe di nuova trascrizione in senso tecnico (e non di
prolungamento degli effetti della precedente, stile ipoteca), che quindi
cederebbe alle iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli prese nel primo
triennio.